" 100 ANNI DALLA NASCITA 1912 - 2012 "
arte, scultura e pittura di Ubert Piacco
Ubert Piacco, art, la sculpture et la peinture
Repertorio delle istituzioni pubbliche e della ricerca dell'arte italiana - Edizione 1977
Tratto da
2° REPERTORIO DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE E DELLA RICERCA DELL’ARTE ITALIANA
Di questo scultore (...) qualsiasi descrizione filologica potrebbe con superficiale facilità descrivere le fonti attuali, i contatti, .le contaminazioni: ma non se ne potrà disconoscere, o non recuperare, il grado in qualche senso profondo di sincerità, di spontaneità, di coesione: Piacco ci si offre, diciamo così come uno scultore innocente, non allarmato, non' versato in tentazioni abnormi e future, ma anzi ricco di una intima proprietà, presente a sé, e strettamente dedicato all'umile e serena indagine delle connessioni elementari. ricostruite, con pazienza analitica di alto pregio, sui temi dell'anatomia e del moto elementare del corpo umano (la positura, la danza, il trasalimento, il gesto del corpo umano).
Questa indagine, operata in una terminologia che non 'è più polemica, ma solo meditativa, porta la sua scultura a ragionare per simboli ed emblemi spaziali, quasi volesse concludere, e certamente concluderà, nell'orbita di una araldica molto solenne, molto impegnata. Porta a ricercare sintomi espressivi nella mente medesima del grande fantasma naturale, recuperandone le segretezze più toccanti, di solito non più percettibili nel giro vago della esperienza volgare e della scultura antiquata.
'Porta a chiedere alla congiura degli ordini dati e descritti dalle forme naturali i nuclei della forma inventata, il senso dei puri pensieri plastici, degli ordini scattanti, dei ritmi. E così nelle sculture (...) già appare non difficile ritrovare tenerezze musicali, calcoli ritmici, brevi furori immaginari, concertazioni energiche, perfette notazioni sintattiche di filamenti, di giaciture, di direzioni, di sforzi, cui alludono ogni elemento filiforme e ogni spinta delle superfici, libere e coniugate. Se questi risentimenti sono obiettivi, dobbiamo considerare le sculture di Piacco come aderenti, con qualche grado di esattezza, e confortevolmente, ai gradi più alti delle urgenze espresse e impostate dalla scultura autentica, dalla scultura evidente
Emilio Villa
( ...) Espressivismo, movimento, ritmo, essenzialità sono le qualità che caratterizzano le concezioni plastiche di Ubert Piacco ( ...), testimonianza del suo appassionato lavoro di indagine psicologica di formale ricerca, ( ...). Bronzi in cui la materia è limitata alla più. stretta indispensabilità tanto sono su di essa prevalenti il significato, l'espressione, il senso.
Il motivo predominante è quello del corpo umano in movimento, considerato nei suoi diversi aspetti fisici ed estetici e, soprattutto spirituali. 'Era perciò naturale che la preferenza fosse stata riservata alla danza, di cui Piacco ha dato una completa definizione in una serie di figurazioni che passano dall'iniziale atteggiamento a movenze più plasticamente disegnate,indi più scandite nel ritmo, più evolute nel gesto, fino ad un dinamismo rotativo donde il divenire frenetico, parossistico del moto fino a raggiungere contorsioni erotistiche.
Vittorio Scorza
Biografia:
Ha studiato a Torino all’Accademia Abeltina con Manzù e Musso.
Espone per la prima volta a Torino alla Quadriennale del 1947 e viene segnalato da Marziano Bernardi. E' del 1957 la sua prima personale, presentato da Emilio Villa, dove ottiene un vivo successo di pubblico, di critica e di artisti. Nel 1958 è premiato a Firenze con medaglia d’oro per la scultura ispirata dallo sport. Sue opere figurano presso gallerie private a Roma, Torino, Firenze, Cannnes e all’Off Modern Art Filadelfia.
E' l'autore della scultura in oro «Il Lancillotto » premio Borselli, dedicato ogni anno al miglior giornalista dell’anno istituito nel 1965 da giornalisti, professionisti, produttori cinematografici, attori e registi.
Fra le più importanti mostre a cui ha partecipato, citiamo Palazzo Chiablese, Torino; Quadriennale di Torino; Fontanella, Roma; Portonovo, Roma; Cannes; Biennale di Padova; Panatlon, Firenze; Premio Avezzano; Biennale Triveneta, Padova, Rassegna Figurativa di Roma; Biennale Premio Sardegna; Freie Muncherer, Monaco, Premio Marino Mazzacurati, Teramo, Arteviva, Torino.
Hanno scritto di lui: E. Villa, V. Mariani, F. Tosi, A. Marasco, L. Marasco, F. Stagni, C. Lavorino e V. Sforza.
2° REPERTORIO DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE E DELLA RICERCA DELL’ARTE ITALIANA
Di questo scultore (...) qualsiasi descrizione filologica potrebbe con superficiale facilità descrivere le fonti attuali, i contatti, .le contaminazioni: ma non se ne potrà disconoscere, o non recuperare, il grado in qualche senso profondo di sincerità, di spontaneità, di coesione: Piacco ci si offre, diciamo così come uno scultore innocente, non allarmato, non' versato in tentazioni abnormi e future, ma anzi ricco di una intima proprietà, presente a sé, e strettamente dedicato all'umile e serena indagine delle connessioni elementari. ricostruite, con pazienza analitica di alto pregio, sui temi dell'anatomia e del moto elementare del corpo umano (la positura, la danza, il trasalimento, il gesto del corpo umano).
Questa indagine, operata in una terminologia che non 'è più polemica, ma solo meditativa, porta la sua scultura a ragionare per simboli ed emblemi spaziali, quasi volesse concludere, e certamente concluderà, nell'orbita di una araldica molto solenne, molto impegnata. Porta a ricercare sintomi espressivi nella mente medesima del grande fantasma naturale, recuperandone le segretezze più toccanti, di solito non più percettibili nel giro vago della esperienza volgare e della scultura antiquata.
'Porta a chiedere alla congiura degli ordini dati e descritti dalle forme naturali i nuclei della forma inventata, il senso dei puri pensieri plastici, degli ordini scattanti, dei ritmi. E così nelle sculture (...) già appare non difficile ritrovare tenerezze musicali, calcoli ritmici, brevi furori immaginari, concertazioni energiche, perfette notazioni sintattiche di filamenti, di giaciture, di direzioni, di sforzi, cui alludono ogni elemento filiforme e ogni spinta delle superfici, libere e coniugate. Se questi risentimenti sono obiettivi, dobbiamo considerare le sculture di Piacco come aderenti, con qualche grado di esattezza, e confortevolmente, ai gradi più alti delle urgenze espresse e impostate dalla scultura autentica, dalla scultura evidente
Emilio Villa
( ...) Espressivismo, movimento, ritmo, essenzialità sono le qualità che caratterizzano le concezioni plastiche di Ubert Piacco ( ...), testimonianza del suo appassionato lavoro di indagine psicologica di formale ricerca, ( ...). Bronzi in cui la materia è limitata alla più. stretta indispensabilità tanto sono su di essa prevalenti il significato, l'espressione, il senso.
Il motivo predominante è quello del corpo umano in movimento, considerato nei suoi diversi aspetti fisici ed estetici e, soprattutto spirituali. 'Era perciò naturale che la preferenza fosse stata riservata alla danza, di cui Piacco ha dato una completa definizione in una serie di figurazioni che passano dall'iniziale atteggiamento a movenze più plasticamente disegnate,indi più scandite nel ritmo, più evolute nel gesto, fino ad un dinamismo rotativo donde il divenire frenetico, parossistico del moto fino a raggiungere contorsioni erotistiche.
Vittorio Scorza
Biografia:
Ha studiato a Torino all’Accademia Abeltina con Manzù e Musso.
Espone per la prima volta a Torino alla Quadriennale del 1947 e viene segnalato da Marziano Bernardi. E' del 1957 la sua prima personale, presentato da Emilio Villa, dove ottiene un vivo successo di pubblico, di critica e di artisti. Nel 1958 è premiato a Firenze con medaglia d’oro per la scultura ispirata dallo sport. Sue opere figurano presso gallerie private a Roma, Torino, Firenze, Cannnes e all’Off Modern Art Filadelfia.
E' l'autore della scultura in oro «Il Lancillotto » premio Borselli, dedicato ogni anno al miglior giornalista dell’anno istituito nel 1965 da giornalisti, professionisti, produttori cinematografici, attori e registi.
Fra le più importanti mostre a cui ha partecipato, citiamo Palazzo Chiablese, Torino; Quadriennale di Torino; Fontanella, Roma; Portonovo, Roma; Cannes; Biennale di Padova; Panatlon, Firenze; Premio Avezzano; Biennale Triveneta, Padova, Rassegna Figurativa di Roma; Biennale Premio Sardegna; Freie Muncherer, Monaco, Premio Marino Mazzacurati, Teramo, Arteviva, Torino.
Hanno scritto di lui: E. Villa, V. Mariani, F. Tosi, A. Marasco, L. Marasco, F. Stagni, C. Lavorino e V. Sforza.
arteguida lofaro
Arte italiana per il mondo - Edizione 1970
rassegna dell'arte italiana contemporanea - Edizione 1971
Pittori italiani contemporanei - Edizione 1972
Dizionario dei Maestri D'Arte - Edizione Aprile 1972
Traguardi dell'arte '70 - Edizione 1972
Catalogo degli artisti - Edizione 1979
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Ubert Piacco, art, la sculpture et la peinture
Ubert Piacco, art, la sculpture et la peinture